domenica 7 settembre 2014

Nord Sud Ovest Est: Da Penzance a Londra

Salve!
Siamo arrivati all'ultima parte del percorso in macchina. I quattro giorni del diario di oggi descrivono il viaggio da Penzance a Londra, passando per Stonehenge, Brighton e Dover.
Se vi siete dimenticati il resto del percorso, perché naturalmente non esiste che non lo abbiate letto, eccovi i link alla prima, alla seconda ed alla terza puntata.

22 Agosto 2014

Buongiorno e ben svegliati! Vi va di poltrire un po' a letto prima di andare a fare colazione? NO!! Non pensateci nemmeno, o rischiate di rimanere digiuni! D'accordo, sono esagerata, però non mi ricordo di altri posti dove la colazione venisse servita per soli 30' e così presto.
Il menù lo avevamo scelto la sera: Alan, il proprietario, ci aveva dato un foglio con tutti i possibili ingredienti per creare il piatto desiderato, c'era solo da mettere un segno di spunta sulla scelta. La sala colazioni è accogliente e non troppo piccola, sul bancone sono disponibili i cereali, la frutta fresca e sciroppata, i croissant e un frigoriferino con i succhi ed il latte. Il tempo di mangiare un po' di frutta e Alan ci ha portato i nostri piatti: io uova strapazzate, pomodoro e bacon, Mauro la solita full english... :)
Tornati in camera, abbiamo fatto le valigie e siamo ripartiti. La meta finale di oggi è Newton Abbot, ma prima abbiamo molto altro da vedere!


Sapevate che anche in Inghilterra esiste un equivalente del Mont Saint-Michel? Io l'ho scoperto solo quest'anno leggendo la mitica Lonely. Anche quest'isola si chiama St. Michael Mount, e sembra che sia stata fondata da un gruppo di monaci che provenivano proprio dall'equivalente francese, i quali decisero di costruire un'abbazia dedicata all'Arcangelo Gabriele dopo aver assistito ad una sua apparizione. Con la bassa marea è possibile raggiungere St. Michael Mount a piedi, lungo un lastricato di pietra, altrimenti esiste un servizio spola con il traghetto. Avevo consultato il sito internet e, fortunatamente, saremmo arrivati durante la bassa marea: ammetto che l'unica cosa che volevo era raggiungere l'isola a piedi!! Infatti non ci siamo trattenuti più di tanto, abbiamo parcheggiato (a pagamento e vicinissimo alla spiaggia), abbiamo fatto la passeggiata fino all'isola e siamo tornati indietro, senza visitare l'abbazia, anche perché nel giro di un'ora la marea sarebbe risalita e non volevo fare il percorso in barca.

Abbiamo acquistato l'Overseas Visitor Pass dell'English Heritage (ve ne parlavo qui) e lo abbiamo sfruttato, oltre che per il Tintagel Castle, anche per andare a visitare Pendennis Castle. Fortezza fatta costruire da Enrico VIII, è stata importante per la storia inglese anche in altri momenti storici, sia durante la guerra civile che durante la seconda guerra mondiale. Vale una visita, anche solo per il panorama!

Ora viene la parte che preferisco: la visita al Dartmoor National Park! Come vi ho detto, e se non l'avessi fatto ve lo dico ora, adoro questi paesaggi e la natura in generale. La brughiera è meravigliosa, offre viste che non hanno eguali  ed è seconda solo al mare. La nostra visita era mirata a raggiungere Hound Tor: luogo a dir poco fantastico! Ma prima di descrivervi ciò che abbiamo visto, devo raccontarvi come lo abbiamo raggiunto. Ci sono molte strade che attraversano il parco nazionale e, al contrario di quanto pensassi, sono praticamente tutte pubbliche e non private o a traffico limitato. Imposto sul navigatore la nostra destinazione e partiamo. All'inizio tutto bene, poi, all'interno del territorio del parco nazionale le strade cominciano ad essere più strette, ma niente che non avessimo già affrontato in precedenza. Incontriamo il primo cartello che avverte che la strada non è adatta a veicoli con altezza superiore a un tot, due rapidi calcoli e capiamo che il nostro, sempre più bello, Qashqai non ha problemi, quindi proseguiamo. Passiamo sotto un ponte ad archi (ecco il posto dove l'altezza era importante), per poi imboccare una stradina con un ponte su un ruscello: pit-stop foto obbligatorio! Proseguiamo e dopo qualche km appare un altro cartello: "non adatto a veicoli larghi". Non ci sono misure segnate. Ci guardiamo perplessi, poi pensiamo "sì, è grande, ma è pur sempre un'automobile! E poi se non indicano le misure, si riferiranno a mezzi molto più grandi!" Ah! Che ingenui! Proseguiamo convinti delle nostre idee. La strada comincia a stringersi, ma abbiamo ancora margine, e io intanto cerco di memorizzare gli spiazzi dove eventualmente scambiarsi con le altre macchine. Ad un certo punto ci siamo ritrovati praticamente incastrati: a destra e sinistra muro a secco fatto di pietroni modello asteroide, ricoperti di rovi e vegetazione. Passando con la macchina lo sfregamento dei rovi sugli sportelli produce un suono che purtroppo non è molto distinguibile dallo strusciare su altro, tipo le pietre. Comunque, vi dicevo, siamo arrivati ad un punto in cui non era più possibile capire se la macchina ci passasse o no, non era possibile fare marcia indietro perché lo spazio ristretto non permetteva a Mauro di affacciarsi per guardare dietro... Panico! Sembrava la scena di "Tre uomini e una gamba" di Aldo, Giovanni e Giacomo, quando Aldo, disperato, dice "non posso né scendere né salire, né scendere né salire!!!". Non sapendo come fare, mi propongo di scendere dal bagagliaio, ma... sorpresa, sorpresa, fra i mille mila optional del mitico Qashqai non c'è l'apertura dall'interno. E ora? Il lampo di genio: esco dal finestrino! 
E la voce fuori campo del primo post della saga: "ma allora questa non è tutta rifinita per davvero!!"
Eccomi modello Bo&Luke di Hazzard: salgo sul sedile e con scatto felino ed estremamente agile (suvvia, è un po' come una licenza poetica) riesco ad uscire. Dall'esterno mi rendo conto che la situazione non era così tragica come pensavamo, ma comunque non è che lo spazio ai lati dell'automobile abbondi. Con fare tecnico e professionale, mi metto davanti al muso ed indirizzo Mauro per la prosecuzione: un po' più qua, troppo di là, fermo, FERMO, ora un po' di là...
Ormai afflitti e senza speranza alcuna di uscire dalle autostrade di Lilliput, giungiamo ad un incrocio, e mentre ci stavamo giocando alla morra cinese quale strada prendere, appare lei, avvolta da un'aura di... birra e cipolle... ma va bene lo stesso: eccola la nostra salvatrice! In verità è semplicemente arrivata una strana signora a bordo di una Mini, che Mauro ha prontamente fermato con una serie di inequivocabili gesti dal finestrino. Sono corsa dalla signora e le ho spiegato la situazione, ci ha confermato che eravamo sulla strada giusta, che di solito ci passano anche auto più grandi e qualche minivan, che ormai tornare indietro non ci conviene, che passano poche macchine dalla zona e probabilmente non incontreremo nessuno. Unico problema è che queste cose me le ha dette tipo 20 volte, altro che bottone, mi ha attaccato una fila di bottoncini da retro abito da sposa, mi ha tenuta almeno 10 minuti a chiacchiera, e alla fine di ogni serie di frasi (cioè quello che vi ho elencato sopra) diceva che avrebbe tenuto le dita incrociate per noi. Quando finalmente sono riuscita a scollarmi la simpatica e disponibile cittadina britannica, ripartiamo alla volta della nostra destinazione, che il navigatore ci segnala a circa un miglio. Leggermente rincuorati dalle parole della donnina, ma sopratutto dal fatto che la sua sobrietà fosse discutibile e che se ce la fa lei in quelle condizioni dobbiamo farcela anche noi, proseguiamo fino a raggiungere finalmente il parcheggio e Houd Tor. 
Lo stress per raggiungerlo viene ampiamente ripagato dallo spettacolo che abbiamo di fronte: queste formazioni di granito sembrano sistemate di proposito a creare una scultura complicatissima. Con una breve passeggiata si arriva proprio dentro questa struttura naturale, si può visitare interamente e se vi va potete anche arrampicarvi, è tutto completamente libero, non ci sono recinti o simili, anzi, ci sono anche le mucche al pascolo! 

Fortunatamente la strada per proseguire da Hound Tor a Newton Abbot è tutta un'altra storia: ha addirittura una carreggiata per senso d marcia! A livello di panorama è splendida, ma occhio a non distrarsi perché pecore, mucche, cavalli e puledrini attraversano la strada come se niente fosse!!

Newton Abbot è una splendida cittadina, che però abbiamo visto di sfuggita, stremati dalla giornata volevamo solo andare a riposare.

Stasera di nuovo Premier Inn, camera più piccola di quella di Stansted ma comunque molto confortevole e bagno con vasca. Abbiamo usufruito di un'offerta cena+colazione da consumare presso il ristorante Beefeater Grill adiacente all'albergo. Niente di fenomenale, ma per il prezzo pagato buona sia la cena che la colazione.

23 Agosto 2014

Oggi la destinazione è Stonehenge e sinceramente non sto nella pelle, sono curiosissima! Come sempre però la giornata prevede anche altre cose.

Riprendiamo la strada costiera per raggiungere Abbotsbury, sulla guida che ci hanno dato con l'Overseas Pass ho visto che c'è una cappella molto particolare che mi piacerebbe visitare: St. Cathrine's Chapel. Si trova in cima ad una collina che sovrasta il villaggio, intorno solo prato, la passeggiata per raggiungerla è in salita, ma decisamente fattibile. Anche oggi abbiamo avuto la gioia di constatare perché i temporali vengono definiti 'shower' (docce): al parcheggio c'era un sole che, strano ma vero, spaccava le pietre, decido di prendere comunque gli impermeabili (più per protezione per il vento); ci avviamo verso la collina e comincia a rannuvolarsi, a metà salita cominciano due gocce, il tempo di infilarsi i k-way e viene giù il mondo, corriamo a ripararci nella cappella e tempo 5' o forse meno è tornato a splendere il sole! L'Inghilterra è bella anche per questo, dice. Entriamo e ci troviamo davanti una scena un po' imbarazzante: dentro non c'è niente e le uniche persone sono una coppia di fidanzati, lui inginocchiato per terra che le porge la scatola con l'anello e lei che ride e piange. Carini, ma mi sono fiondata fuori, fossi stata io non avrei voluto che qualcuno assistesse alla scena!!!
Scendiamo nuovamente in paese e facciamo una sosta ad un alimentari/bar per comprare due cornish pasty (i calzoni che vi avevo nominato il giorno del Tintagel Castle). 

Navigatore impostato su Salisbury: sosta in albergo e poi Stonehenge. Naturalmente la strada che il signor Navigon ritiene migliore comporta nuovamente le classiche stradine, ma,in confronto a quelle in mezzo alla brughiera, queste sono oro!

Oggi Holiday Inn Salisbury, è l'albergo di categoria più alta di tutto il viaggio e non è nemmeno il più caro. Struttura nuova in una zona periferica commerciale, con ancora molto in costruzione. Supermercato, pompa di benzina e ristoranti di catena a pochi passi.

Per visitare Stonehenge si deve prenotare il biglietto on-line, decidendo giorno e fascia oraria, costa €13 a persona, noi lo avevamo compreso nell'Overseas Pass. Avevo già visto prima di partire il sito, e non avendo ben capito come fare la prenotazione, ho mandato una mail all'assistenza clienti; se avete dubbi su qualsiasi cosa fatelo anche voi, anche perché ho avuto una risposta esauriente e in pochissimo tempo. 
Insomma, avevo prenotato l'ultimo ingresso, 17.30-18.00, e dato che l'albergo dista solo 4 miglia, siamo partiti in tranquillità alle 17. Tranquillità un par di zeri!! Abbiamo trovato un traffico che nemmeno Milano alle 8! Abbiamo impiegato 40' per percorrere 4 miglia: secondo me a piedi facevamo prima... Comunque alle 17.40 arriviamo, parcheggiamo (non so perché ma non abbiamo pagato, credo fosse compreso nel biglietto cumulativo che abbiamo fatto), e andiamo a prendere il trenino per raggiungere i megaliti e come al solito, dato che qui ci fanno tutto, è un Land Rover che traina i vagoni! In pochi minuti si arriva finalmente sul posto. Uno spiazzo enorme, senza niente intorno. E poi eccoli lì. Imponenti. Maestosi. Stranamente non enormi. Sì, mi avevano avvisata di questo effetto, ma non credevo fosse vero, invece arrivata davanti al cerchio di pietre la sensazione è stata proprio quella. Mauro sostiene che sia dovuto al fatto che intorno non c'è niente che aiuti il cervello a mettere in scala ciò che vede, e forse non ha tutti i torti, e comunque il recinto non permette di arrivare proprio accanto ai massi. In ogni caso, è un'esperienza indimenticabile, come entrare in un libro di storia. Ti senti parte di qualcosa. Almeno una volta nella vita si dovrebbe visitare un di questi luoghi che abbiamo sempre immaginato.

24 Agosto 2014

Sveglia con Stonehenge sulla testa (è il quadro sulla testata del letto!) e lauta colazione in albergo. Molta scelta e cibo buono. C'è la nutella, quindi i dolci non li ho nemmeno guardati! 

Prima tappa Winchester. Come al solito toccata e fuga. Visita alla Great Hall dove è esposta una copia della tavola rotonda. Visita alla cattedrale, ma solo dall'esterno perché per l'appunto è da poco cominciata la messa. Ritorno alla macchina attraversando la via principale. Sì, il giro è durato quasi quanto la lettura di questo paragrafino...

Seconda tappa Brighton. 
OMG!! Che per i non avvezzi sta per Oh my God - Oh mio Dio!! 
Non ho fatto subito parcheggiare il povero marito alla prima autorimessa perché costava un pozzo di soldi e così ci siamo ritrovati in un traffico devastante. Davvero, non sto esagerando, una coda lunga tutta la passeggiata della città. Alla fine, dopo circa un'ora siamo riusciti a parcheggiare. Brighton è famosa per il suo luna park sul molo, il Brighton Pier. L'ingresso è gratuito e ci si trova di tutto, come per una fiera di paese, dalle caramelle alle montagne russe, dal fish and chips alle autoscontro. A proposito di fish&chips, eccovi l'ennesima avventura fantozziana. Compriamo una porzione di pesce fritto con patatine da mangiare mentre passeggiamo, ma non avevamo idea che il molo fosse il set de Gli Uccelli di Hitchcock: appena abbiamo preso in mano il pesce uno stormo di gabbiani si è fiondato su di noi, uno si è appoggiato sulla spalla di Mauro e gli ha rubato il pezzetto di pesce dalla mano, mentre altri 6 o 7 cercavano di prendersi tutto; tra urla e sbracciamenti vari riusciamo ad arrivare al coperto ed ecco che mi accorgo del bel regalo: uno dei malefici gabbiani aveva perso il controllo degli sfinteri e io mi sono ritrovata con una macchia di circa 10 centimetri su sciarpa, cardigan, maglietta, borsa e tracolla della macchina fotografica. Praticamente l'uccellaccio era riuscito a colpire tutto quello che avevo addosso dalla vita in su, e meno male che almeno il giubbotto non lo avevo ancora indossato, altrimenti ero rovinata! Tolgo tutto e infilo il giubbotto, poi, con le mie immancabili salviettine Chilly, ho pulito borsa e tracolla, sperando che le salviette intime contenessero qualcosa di più disinfettante di quelle per le mani. Alla faccia dei gabbiani abbiamo finito il nostro fritto sotto la tettoia, e poi abbiamo comunque fatto tutto il giro del luna park. Dopo il Brighton Pier, siamo andati a vedere il Royal Pavilion; è una villa reale che ha un aspetto molto orientale, a me ricorda le immagini del Taj Mahal. Mi sarebbe piaciuto visitare anche l'interno ma stavano chiudendo. Dopo un giro in qualche stradina caratteristica, con negozietti niente male, siamo tornati alla macchina, è ora di avviarsi verso il b&b.

Per raggiungere l' Hermitage Garden Cottage si attraversano altre zone veramente belle, con delle distese pianeggianti e tanto verde. Il bed and breakfast non è segnalato benissimo, c'è solo una targhetta con il nome ma senza scritto B&B, e dato che tutte le case hanno un nome, avevo paura d'aver sbagliato! Ci ha accolto Vicky, la proprietaria, credo sia quasi nostra coetanea, forse un po' più grande. Ci ha accompagnati al nostro cottage, che probabilmente era in origine un garage, però non importa perché è molto carino: soggiorno, bagno e camera da letto. Unico neo la puzza di stantio, anzi proprio di umido! Peccato, dato che è tenuto molto bene ed è molto pulito.  

25 Agosto 2014 

Alla fine ci siamo abituati all'odore e abbiamo fatto una bella dormita, anche perchè è silenziosissimo. Mi alzo, apro la finestra e trovo il diluvio. Oggi in programma ci sono le scogliere di Dover, Canterbury e Londra, ma purtroppo Met Office ha solo brutte notizie: piogge abbondanti per tutta la giornata su tutto il nostro percorso. Mentre aspettiamo che la proprietaria ci porti la colazione (stamani full english anche per me), leggo la guida che mi hanno dato con il biglietto dell'English Heritage: è compreso anche il castello di Dover. Arrivata Vicky con i viveri, vedendomi leggere del castello, ci consiglia di andare, è molto interessante. Finita la colazione e ripreso tutto, salutiamo la signoria e partiamo, sinceramente molto sconsolati.

Arriviamo a Dover e, con mio grande dispiacere, il meteo era stato anche troppo positivo: piove fortissimo e c'è un nebbione che manco a novembre. Andiamo intanto al castello, sperando che magari il tempo ci dia una tregua. Arrivati su cominciamo ad esplorare, ed iniziamo la visita dalla Great Tower. Vicky aveva ragione, è molto interessante. Hanno arredato parzialmente le sale per rendere l'idea di com'era ai tempi di Guglielmo Il Conquistatore, ci sono anche dei figuranti sia dentro che fuori (a quelli fuori oggi è andata decisamente male). Una bella esperienza, specialmente se avete dei bambini. Si può salire fino in cima, per godere del panorama, ma oggi si vede ben poco... Ho talmente lo sconforto da pioggia, oltre che ad essere anche piuttosto umida, che decido di saltare il giro nelle gallerie che hanno ospitato l'ospedale militare durante la seconda guerra mondiale. 
Sfortunatamente il meteo non è migliorato nemmeno di una virgola, proviamo comunque ad andare a vedere le scogliere, però non dal punto principale, sopra le scogliere dove c'è il faro, ma dal basso. Niente, troppa nebbia e pioggia, si vedono appena...

Direzione Canterbury, già il traffico comincia a farsi sentire. Arriviamo in città e la pioggia e il vento sono fortissimi, il traffico è costantemente in aumento e noi dobbiamo restituire l'auto all'aeroporto di Stansted entro le 18: la mia parte ansiosa prende il sopravvento e decido che è meglio saltare tutto e andare direttamente alla Hertz. Questa volta aveva ragione l'ansia: siamo stati bloccati in coda completamente fermi per quasi due ore. E sempre sotto una pioggia battente. Ah! Che bella giornata!

Arriviamo con un po' d'anticipo all'aeroporto, restituiamo il nostro amato Qashqai e andiamo a prendere il treno per Londra. O almeno così speravamo. C'è un'interruzione, non ben capito dovuta a cosa, fatto sta che c'è il bus sostitutivo fino ad una stazione ferroviaria, dove poi possiamo prendere il treno per Liverpool Street. Morale della favola, c'abbiamo messo il doppio del tempo, ma in realtà ce ne importava il giusto, mica avevamo fretta.

Londra! Alla stazione di Liverpool Street andiamo a prendere la mitica Underground o Tube (sì, la metro, avete capito bene). Abbiamo fatto la Oyster Card con caricata sopra la Travel Card da una settimana per la zona 1-2 (qui tutti i prezzi dei biglietti). La Oyster Card è una tessera magnetica, basta passarla sul lettore e si aprono i tornelli della metro, oppure sui bus va passata sulla macchinetta accanto all'autista; costa £5, ma se a fine soggiorno la restituite vi viene rimborsato il suo costo. Valutate bene cosa vi conviene di più, hanno creato anche una Oyster proprio per i turisti ma secondo me a noi conveniva l'abbonamento da 7 giorni.

Prendiamo la metro e scendiamo alla prima fermata, Aldgate East, il nostro albergo si trova a pochi passi: Ibis London City. Alla reception ci accoglie una ragazza italiana, molto carina e disponibile, ci spiega tutto e ci consegna la chiave della camera: siamo all'ottavo piano! La camera è la classica Ibis che ormai conosciamo bene, la vista da su un grattacielo e una corte interna, niente di che. 
Decidiamo di fiondarci a Chinatown per la cena, vogliamo rimangiare i bun (panini ripieni) che abbiamo adorato a maggio dell'anno passato, ma purtroppo il posto dove li avevamo presi la volta scorsa era già chiuso. Che si fa? Mauro era dall'inizio delle ferie che voleva mangiare da KFC, glielo concedo stasera. Siamo andati a Piccadilly e ci siamo ingurgitati un mezzo secchiello di pollo fritto, per la gioia dei nostri fegati, che più che di ferie hanno bisogno proprio dello spurgo!

26 Agosto 2014

Londra, Londra, Londra! ... ma questo è un altro post.

Stay tuned


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